Times Square – Uso delle mie immagini #6

Pubblicato da Marco Rubino il

times-square

Times Square, New York (USA) © 2013

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Sesta puntata della rubrica “Uso delle mie immagini” e nuova tappa negli USA. Dopo aver esaminato nella quinta puntata l’immagine di Piccadilly Circus, questa volta prendiamo in esame il suo “alter ego americano”, ossia Times Square, senza alcun dubbio la piazza (o meglio, l’incrocio) più celebre al mondo.

L’immagine risale al Maggio 2013, durante un viaggio di 2 settimane negli USA con tappe a Boston, Washington DC, Philadelphia e, per l’appunto, a New York. Si trattava per l’esattezza del mio terzo viaggio nella Grande Mela, indubbiamente il più prolifico in termini di immagini scattate per il microstock, come ho avuto già modo di raccontare in altre puntate di questa rubrica, ad esempio nelle puntate numero 3 (“Manhattan“) e numero 2 (“Apple Store“).

Chiunque visiti New York, che sia la sua prima volta o la millesima, non può fare a meno di passare per Times Square: fra i tanti luoghi celebri di Manhattan, questo è indubbiamente quello più turistico e affollato. Teatro di mille scene di film e ambientazioni letterarie, è un vortice di emozioni, luci, immagini, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E’ un enorme luna park per gli occhi e per la mente. E’ l’esaltazione assoluta della civiltà materialistica e del superfluo. E’ tutto e niente nello stesso tempo. Ma soprattutto è il luogo che più di ogni altro ha contribuito a creare il mito della “città che non dorme mai“. Solo visitando Times Square, a qualsiasi ora del giorno o della notte, si può capire come questa frase sia tutt’altro che esagerata.


In quanto luogo turistico per eccellenza, fotografare Times Square è una cosa piuttosto ovvia e scontata: non così ovvio e scontato però è il risultato quando si prova a vendere questo tipo di immagini sul mercato Microstock. Intanto, esistono milioni di immagini di Times Square in giro per il mondo e cercare una angolazione originale o un modo tutto nuovo di ritrarre Times Square è veramente un’impresa quasi impossibile. Inoltre, è impossibile sperare di trovare la piazza deserta… neanche all’alba del giorno più festivo dell’anno. L’unico modo per vedere Times Square senza persone è grazie agli effetti speciali, come avvenuto in alcuni film come “Vanilla Sky” con Tom Cruise o “Io sono Leggenda” con Will Smith. Oppure, nella realtà, in un’occasione drammatica come l’arrivo dell’Uragano Sandy nell’Ottobre del 2012. Ma se anche per un assurdo caso ci trovassimo a fotografare Times Square senza persone, la presenza pressochè ininterrotta dei celebri cartelloni pubblicitari luminosi renderebbe impossibile vendere l’immagine con licenza commerciale. La soluzione? Confezionare l’immagine con licenza editoriale, esattamente come ho fatto io in questo caso. Il lato positivo è che la particolare combinazione di messaggi pubblicitari sui cartelloni, cambiando frequentemente, rende di fatto ogni immagine di Times Square “unica” e riconoscibile quando si effettua una ricerca per immagini su Google. In questo modo non è stato difficile rintracciare i principali esempi di utilizzo su internet.



La Location

Times Square non è esattamente una piazza nel senso europeo del termine. Si tratta più che altro di un enorme incrocio nel punto in cui la Broadway si annoda sulla 7a Avenue, attraverso gli isolati compresi fra la 42ma e la 47ma street. La sua centralità nell’isola di Manhattan e la vicinanza a tutte le principali attrazioni della città la rendono il vero e proprio ombelico del mondo. Più di tutto, il distretto è identificato con la zona dei teatri di Broadway, che proprio in Times Square trovano il loro principale veicolo pubblicitario (attraverso i cartelloni luminosi) e per i chioschi per trovare biglietti di occasione per gli spettacoli imminenti.

V-J Day in Times Square by Alfred Eisenstaedt

V-J Day in Times Square by Alfred Eisenstaedt

E’ inoltre la location del Capodanno più famoso del mondo, con l’enorme sfera che sale sulla torre Nord per poi scendere a mezzanotte lungo un’asta e dare inizio ai festeggiamenti di circa un milione di persone che puntualmente si riversano in Times Square nella notte di San Silvestro. Tanti, troppi i riferimenti cinematografici e letterari per citarli tutti. Visto però che siamo in tema di fotografia, è obbligatorio citare una delle più famose immagini di tutti i tempi, scattata proprio a Times Square il 14 agosto 1945: il fotografo Alfred Eisenstaedt immortala un marinaio che bacia una infermiera per festeggiare la vittoria USA sul Giappone, momento chiave che coincide con la fine della Seconda Guerra Mondiale. La foto si chiama V-J Day in Times Square, ed è anche nota come V-day o The Kiss.

 


Lo scatto fotografico

Scattare una immagine ben rappresentativa di Times Square è meno facile di quanto potrebbe sembrare. La piazza si sviluppa in ampiezza ma anche e soprattutto in altezza, per via dei grattacieli che circoscrivono l’incrocio. L’ideale sarebbe servirsi di un grandangolo piuttosto spinto e, non avendone uno a disposizione, mi sono dovuto accontentare di usare la mia lente kit 18-55mm, ovviamente con una focale a 18mm. Per scattare con una angolazione favorevole, sono salito sul punto più alto della famosa scalinata rossa, posizionata sotto la torre nord nel 2008 e diventata ormai una delle principali attrazioni di Times Square. Al di sotto della scalinata si trovano i botteghini per acquistare i biglietti per gli spettacoli di Broadway e la scalinata stessa è “riscaldata” d’inverno per rendere più confortevole l’attesa di chi decide di aspettare il proprio turno seduto sui gradini. Ovviamente anche al momento del mio scatto la scalinata era completamente invasa da turisti e quindi non era possibile usare un treppiedi per realizzare lo scatto.

Questi i dati EXIF dello scatto:

S: 1/200 f/3.8 ISO: 100

Sapendo già di non poter proporre l’immagine con licenza commerciale, durante la fase di post produzione non mi sono dovuto preoccupare di rimuovere loghi o persone riconoscibili, essendo questi elementi ammessi senza bisogno di autorizzazioni nelle immagini editoriali. Pertanto, nella fase di post produzione mi sono limitato alle solite regolazioni di base, come raddrizzare le linee, lavorare sulle curve di contrasto e dosare bene i colori (che a Times Square sono veramente la componente principale). Dopo l’esportazione del file JPG, ho editato l’immagine in Lightroom per aggiungere le keywords, il titolo e la descrizione nel formato richiesto da Shutterstock per le immagini editoriali.

L’immagine è stata accettata praticamente da tutte le agenzie microstock (per lo meno da quelle che trattano immagini editoriali) ed ha generato da subito diversi download che hanno contribuito successivamente a mantenerla sempre piuttosto in alto nei risultati di ricerca. E’ attualmente uno dei miei bestseller di sempre.


L’uso di questa immagine sui siti internet

Può sembrare difficile rintracciare un’immagine di Times Square in mezzo ai risultati di ricerca su internet, vista la disponibilità praticamente illimitata di immagini scattate in questo luogo. In realtà la particolare disposizione e combinazione dei cartelloni luminosi rende ciascuna immagine decisamente unica, a patto di osservare con attenzione i dettagli. Effettuando una ricerca per immagini con Google sono riuscito ad individuare diverse decine di occorrenze ed utilizzi della mia foto su vari siti di news oppure su blog di viaggio.

La soddisfazione più grande è stata vedere la mia immagine apparire sulla rivista The Economist, in particolare sullo speciale “Transforming Cities” del 2014. Da studente di economia avevo sempre sognato un giorno di apparire sull’Economist a coronamento di una brillante carriera nel mondo della finanza. Mai avrei immaginato all’epoca che sarei apparso sull’Economist attraverso una mia fotografia. Fra gli altri esempi importanti, l’immagine è apparsa anche sul New York Post, sul blog ufficiale della Hewlett Packard, sul portale UOL e sull’edizione brasiliana di MSN Viaggi. In Italia l’immagine è stata usata dal network Zingarate.com, mentre innumerevoli sono le apparizioni su blog di viaggio provenienti dal resto del mondo.

Qui di seguito una galleria di esempi rintracciati attraverso la ricerca per immagini di Google (clicca sulle immagini per vederle ingrandite e sfogliare la galleria oppure clicca sul link nella didascalia per visitare la pagina online, se ancora disponibile):


Pubblicazione “Transforming Cities” edizione speciale di The Economist (2014, USA)


Sito New York Post (USA)


Sito Hewlett Packard (USA)


Sito MSN Viagem (Brasile)


Sito Brazil 247 (Brasile)




Sito Hear-It.org (USA)



Sito Hosteltur.com (Spagna)


Sito UOL Viagem (Brasile)


Sito Attractionswolf.com (Germania)


Sito Atlantour Blog (Spagna)


Sito Consultor de viagens (Brasile)


Sito EmpowerNetwork.com (USA)


Sito dubai-freihandelszonen.com (Germania)


Sito Dealchicken.com (USA)


Sito Indiamart.com (India)


Sito Aoyou.com (Cina)


Sito Sweetjack.com (USA)


Sito Xiaoleyou.com (Cina)


Per saperne di più su come vengono utilizzate le immagini vendute tramite le agenzie microstockclicca qui.

Altre risorse:

– Panoramica sulle principali agenzie Microstock

– Criteri di valutazione delle agenzie Microstock

– Tutorial dallo scatto fotografico alla vendita tramite agenzie Microstock

– Fonti Bibliografiche e risorse online per fotografi microstocker

 


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Esperto di marketing e comunicazione in una grande azienda del largo consumo italiano, viaggiatore per vocazione, fotografo appassionato, contributor presso le maggiori agenzie microstock internazionali, creatore di Marcor$tock, il blog sul mondo del Microstock e della Fotografia Digitale.