Workflow #4 – Keywording


Nelle fasi precedenti del workflow abbiamo visto come importare le immagini dalla fotocamera al computer e come elaborarle in post-produzione per renderle adatte ad essere proposte per la vendita Microstock. Non siamo ancora pronti però ad inviarle alle agenzie: se infatti le inviassimo così come sono, anche ammettendo che venissero approvate, le immagini non comparirebbero mai fra i risultati di ricerca dei possibili acquirenti. E’ necessario infatti inserire fra i metadati dei file alcune informazioni fondamentali per rendere le immagini “rintracciabili”: fra queste indubbiamente il titolo e la descrizione dell’immagine, ma anche e soprattutto una serie di parole chiave (keywords) associate all’immagine, oltre che pertinenti ad essa.

Post-Produzione PS3

Risultato della post-produzione in Photoshop


La prima cosa da fare è quindi individuare delle parole chiave adatte, facendo attenzione a non eccedere utilizzando parole non strettamente pertinenti oppure ridondanti. Ad esempio, nel caso in questione, le parole “New York“, “USA“, “Brooklyn” e “Manhattan” sembrano immediatamente appropriate nell’identificare gli elementi chiave dell’immagine. A queste potremmo anche aggiungere parole più generiche ma ugualmente corrette come “bridge“, “river“, “building“, “landmark” e parole più concettuali come “architecture“, “transportation“, “link“. E’ abbastanza inutile aggiungere parole come “sky“, “clouds“, “water” a meno che questi elementi non siano cruciali nell’inquadratura o abbiano un ruolo rilevante nella composizione dell’immagine. Assolutamente da evitare parole che nulla hanno a che fare con l’immagine stessa oppure hanno un legame assolutamente vago, come “los angeles“, “capital city“, che in molti casi potrebbero essere considerate come spam e portare addirittura alla bocciatura dell’immagine: alcune agenzie sono molto attente oltre che alla qualità dei files che inviamo, anche alle keywords associate ad essi. In definitiva non c’è un numero preciso di keywords da utilizzare, molto dipende dall’immagine stessa ovviamente, ma in generale si può dire che 10-15 parole chiave possono essere più che sufficienti nella maggior parte dei casi, e comunque quasi tutte le agenzie non accettano più di 50 keywords associate a ciascun file.

L’individuazione delle keywords è un’attività molto delicata e dunque dispendiosa in termini di tempo, soprattutto se abbiamo molti files da elaborare. Ci sono però degli strumenti gratuiti online che ci vengono in soccorso per automatizzare la ricerca delle parole chiave e selezionarle in modo rapido e accurato, “attingendole” per affinità da immagini già presenti nei siti delle varie agenzie. Il keywording tool di Shutterstock è forse quello più conosciuto e utilizzato ma in questo workflow ci serviremo di uno strumento molto simile disponibile però sul sito MicrostockGroup.com

Apriamo dunque il sito in questione e inseriamo nel campo di ricerca quello che potremmo definire come il titolo sintetico dell’immagine di cui vogliamo trovare le keywords, in questo caso “brooklyn bridge“. Nello stesso form possiamo specificare eventuali parole chiave da escludere a priori, nonchè selezionare il numero di risultati che vogliamo ottenere (suggerisco 50), la lingua (ovviamente inglese) e il tipo di files fra i quali effettuare la ricerca, in questo caso soltanto “photos“.

Keywording2

Schermata del tool di MicrostockGroup per la ricerca delle keywords


A questo punto lanciamo la ricerca, che ci proporrà 50 risultati di immagini attinenti a “brooklyn bridge”, come nella schermata seguente. Fra i risultati, selezioniamo tutte le immagini che riteniamo essere più simili alla nostra, in questo caso evitando le foto notturne o quelle con una inquadratura significativamente differente.

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Risultati della ricerca immagini nel tool di MicrostockGroup


Cliccando su “submit“, ci apparirà una nuova schermata con tutte le keywords associate alle immagini precedentemente selezionate. A questo punto sarà sufficiente cliccare su ciascuna parola che riteniamo appropriata per vederla comparire automaticamente nel box accanto. Quando avremo finito di scegliere le keywords, basterà selezionare e copiare dal box tutto l’elenco di parole creato.

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Selezione delle parole chiave dal tool MicrostockGroup


Dopo aver copiato le parole chiave attinenti alla nostra immagine, non dovremo far altro che inserirle come tag nel file. Per far questo è necessario riaprire il file jpg con qualsiasi programma in grado di scrivere i metadati, come ad esempio Adobe Bridge oppure Adobe Lightroom, già utilizzato in precedenza nella prima parte di post-produzione di questo workflow.

Apriamo dunque Lightroom ed entriamo nel modulo “libreria“. Selezioniamo l’immagine o le immagini a cui applicare le keywords. Nel caso in questione si tratta di una selezione multipla, visto che possiamo applicare le medesime parole chiave a tutte e 4 le immagini esportate in precedenza, che differiscono soltanto per il trattamento ottenuto con i filtri. Dopo aver selezionato le immagini apriamo il pannello “creazione parole chiave” e “incolliamo” le parole copiate in precedenza dal tool di MicrostockGroup.

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Applicazione delle keywords ai file in Adobe Lightroom


Per concludere, apriamo il pannello “Metadati” e selezioniamo dal menu a tendina il set “IPTC“. Nei campi di metadati a disposizione inseriamo nell’area “contenuto” il titolo dell’immagine (es. “Brooklyn Bridge“) e la descrizione, che è meglio non far coincidere con la semplice ripetizione del titolo, bensì con una frase più estesa (es. “The scenic Brooklyn Bridge, New York City“). E’ opportuno inoltre ripetere il titolo nell’omologo campo dell’area “stato” dello stesso pannello. E’ importante inserire questi metadati perchè le agenzie li rilevano direttamente dal file e non ci sarà quindi bisogno di inserirli successivamente foto per foto dopo averle inviate alle agenzie, con grande dispendio di tempo. Peraltro alcune agenzie rilevano soltanto la descrizione e non il titolo (ad es. Photodune), mentre altre rilevano solo il titolo dall’area “contenuto” e altre ancora il titolo dall’area “stato“. Motivo in più per compilare correttamente tutti e 3 i campi suddetti.

Una piccola precisazione riguarda le cosiddette immagini editoriali, ossia le foto che intendiamo proporre alle agenzie ad uso esclusivamente editoriale e non commerciale. Tali foto hanno bisogno di una descrizione del tutto particolare, scritta secondo regole precise. Un tutorial molto accurato in tal senso è quello proposto da Shutterstock, che può essere consultato al seguente link. Va ricordato anche che molte agenzie non accettano immagini editoriali (es. Fotolia) mentre altre decidono in fase di selezione se accettare una immagine come editoriale o commerciale, anche in assenza di descrizione “editoriale” (es. 123RF).

Nel caso dell’immagine del Brooklyn Bridge, non si tratta ovviamente di una immagine editoriale e pertanto la descrizione inserita nei metadati sarà di tipo standard. A questo punto il processo di keywording, titolazione e descrizione dell’immagine è completo, e il file è perfettamente indicizzato per la ricerca nei motori dei siti Microstock.


Vai alla fase successiva del workflow: 

5. Uploading

oppure

Torna alla fase precedente del workflow: 

3. Post Produzione in Photoshop


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Esperto di marketing e comunicazione in una grande azienda del largo consumo italiano, viaggiatore per vocazione, fotografo appassionato, contributor presso le maggiori agenzie microstock internazionali, creatore di Marcor$tock, il blog sul mondo del Microstock e della Fotografia Digitale.