Tasse e Microstock

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Nelle sezioni precedenti abbiamo visto quali immagini proporre alle agenzie Microstock e con quali limiti legali, come vengono calcolate le commissioni pagate ai contributors e quali sono i modi per aumentare ulteriormente gli introiti (referral ed esclusività). Adesso veniamo alle dolenti note: le tasse!!

Ci occupiamo in questo caso non tanto delle tasse da pagare sui propri ricavi finali tramite dichiarazione dei redditi (per le quali è bene consultare il proprio commercialista o CAF, a seconda della propria situazione), bensì della tassazione che avviene direttamente alla fonte, ossia prima che i pagamenti vengano effettivamente erogati dalle agenzie ai propri autori.


Bisogna innanzitutto precisare che questa forma di tassazione riguarda esclusivamente la legge americana e viene pertanto applicata soltanto alle effettive vendite generate negli Stati Uniti e non anche a quelle verso acquirenti residenti in altri paesi del mondo. Dal 2009 gli Stati Uniti impongono infatti alle agenzie Microstock di fare sostanzialmente da sostituto d’imposta, effettuando una trattenuta sul pagamento delle commissioni ai contributors, limitatamente ai ricavi generati da vendite negli Stati Uniti, con una aliquota addirittura del 30%.

Esistono tuttavia dei trattati internazionali fra gli USA e gli altri paesi (inclusa l’Italia) per evitare la doppia imposizione sui redditi, che consentono di abbattere sensibilmente l’aliquota o, in alcuni casi, addirittura di azzerarla. La riduzione dell’aliquota dipende quindi dal trattato in vigore fra gli USA e il paese di residenza dell’autore. Nel caso dei residenti in Italia, l’aliquota si azzera per quanto riguarda le immagini, mentre si riduce dal 30% all’8% per quanto riguarda i video.

Per ottenere tale agevolazione è necessario però compilare uno specifico modulo fiscale, che varia a seconda che l’interessato sia una persona fisica o una persona giuridica. Nel caso più frequente in cui l’autore agisca individualmente come persona fisica, il modulo fiscale da compilare è il W-8BEN, tramite il quale si comunicano al fisco USA i propri dati anagrafici, autocertificando di fatto la propria residenza al di fuori degli Stati Uniti. Tale modulo è reso disponibile dalle varie agenzie e in genere è possibile compilarlo direttamente online nelle apposite sezioni “Tax Center” di ciascun sito. La trasmissione del modulo compilato al fisco americano viene effettuata direttamente dall’agenzia e quindi non c’è bisogno di spedire nulla via posta ordinaria ne’ di contattare personalmente alcun ufficio delle tasse americano.

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Compilazione del modulo W-8BEN

La compilazione del modulo può sembrare alquanto ostica, ma in realtà molti dei campi presenti nel documento possono essere tranquillamente ignorati, non essendo obbligatori. Non è necessario ad esempio disporre di un numero di previdenza sociale SSN (Social Security Number), ma c’è un po’ di confusione per quanto invece riguarda il fantomatico codice ITIN (Individual Taxpayer Identification Number), sul quale è bene spendere qualche parola di approfondimento. Alcune agenzie ritengono infatti che non sia necessario compilare questo campo a meno di non essere in possesso del codice TIN americano. In altri termini, per Shutterstock e Fotolia noi italiani possiamo tranquillamente ignorare questo campo del modulo, essendo del tutto opzionale. Altre agenzie più di recente hanno invece interpretato la normativa in senso più restrittivo: è il caso di iStock, che fino alla fine del 2014 aveva sede in Canada e quindi non richiedeva la compilazione del modulo W-8BEN in quanto non era possibile usufruire del trattato internazionale fra gli USA e l’Italia. Dal 2015 iStock ha completato il suo passaggio in Getty Images anche da un punto di vista amministrativo, rientrando pertanto nella giurisdizione americana (Getty ha sede negli USA) e rendendo necessaria la compilazione del modulo W-8BEN, peraltro attraverso una comoda “tax interview” che poi da’ luogo al modulo compilato. Durante la tax interview di iStock viene espressamente specificato che è necessario fornire un US TIN per poter beneficiare del trattato, ma è possibile anche inserire un FOREIGN TIN. L’inserimento di tale codice è effettivamente opzionale per la conclusione dell’intervista (come per Shutterstock e Fotolia) ma in questo caso viene chiaramente specificato che in assenza di tale codice non sarà possibile usufruire del trattato e quindi dell’azzeramento dell’aliquota fiscale (mentre apparentemente per Shutterstock e Fotolia l’assenza di tale codice non ha conseguenze sull’applicabilità del trattato). La buona notizia è che iStock, nelle sue pagine di approfondimento della normativa, chiarisce molto bene cosa siano i codici TIN e FOREIGN TIN, ma soprattutto identifica con certezza il FOREIGN TIN per l’Italia come il Codice Fiscale.

Per quanto riguarda il resto del modulo W-8BEN, è sufficiente fornire i propri dati anagrafici, dichiarando la propria residenza al di fuori degli USA. Nella sezione “Richiesta di benefici del trattato fiscale” (Claim of Tax Treaty Benefits) qualora non sia già pre-impostato, è necessario citare l’articolo 12(2) del trattato in questione, specificando la richiesta di aliquota allo 0% per le trattenute sui ricavi da royalties per la vendita di immagini (royalty income – images/other) e, nel caso in cui l’agenzia in questione permetta la vendita di contenuti video, aggiungendo in nota la richiesta di aliquota all’8% per le trattenute sui ricavi da royalties per la vendita di video (and also Royalty Income – Motion Picture/Television at 8%). Se vuoi vedere e scaricare un esempio concreto di corretta compilazione del modulo W-8BEN, clicca qui.

Dopo aver confermato il modulo online, l’agenzia tiene aggiornati i propri contributors sullo stato della pratica e, in genere dopo pochi giorni, il modulo fiscale viene approvato e diventa esecutivo, dando pertanto diritto ad usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla convenzione internazionale.

Per approfondire l’argomento è possibile consultare il trattato internazionale del 25/08/1999 (ratificato con la legge n.20 del 3/03/2009) fra USA e Italia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi o le evasioni fiscali, mentre per quanto riguarda il modulo W-8BEN sono disponibili ulteriori informazioni sul sito del fisco americano a questo link.


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Esperto di marketing e comunicazione in una grande azienda del largo consumo italiano, viaggiatore per vocazione, fotografo appassionato, contributor presso le maggiori agenzie microstock internazionali, creatore di Marcor$tock, il blog sul mondo del Microstock e della Fotografia Digitale.