Sulle tracce di Gaudí a Barcellona

Pubblicato da Marco Rubino il

La Sagrada Família, Barcelona, Catalonia, Spain © 2017

Barcellona è indubbiamente una delle città più belle e interessanti del mondo. Pianificare una vacanza a Barcellona significa mettere in conto almeno 4-5 giorni per poter godere almeno delle attrazioni principali che questa incredibile città offre ai suoi visitatori. Fra i tanti motivi di interesse della capitale catalana, un posto principale lo occupa senza dubbio l’architettura modernista che caratterizza moltissimi degli edifici di maggior interesse della città.


Il modernismo catalano

Il modernismo catalano è uno stile architettonico sviluppatosi a Barcellona fra il finire dell’800 e il primo trentennio del ‘900, più o meno in corrispondenza con la nascita in Belgio e Francia del movimento artistico e filosofico Art Nouveau, declinato poi in tutta Europa con altre denominazioni, come ad esempio lo Jugendstil in Germania, lo Stile Liberty in Italia e, per l’appunto, il Modernismo in Spagna. A Barcellona lo stile modernista è veramente disseminato ovunque, ed è possibile riconoscerlo in una infinità di elementi, dagli edifici più famosi fra cui residenze, chiese e addirittura un ospedale, ad altri elementi più comuni come negozi, farmacie, lampioni e panchine. Questa grande diffusione di elementi modernisti si deve all’opera di oltre cento architetti che hanno operato nella capitale della Catalogna. Fra questi, i più famosi sono Lluís Domènech i Montaner, Josep Puig i Cadafalch e, soprattutto, Antoni Gaudí.


L’itinerario modernista

Questo itinerario, denominato in catalano “Ruta del Modernisme”, è segnalato da un simbolo presente per le strade di Barcellona, in corrispondenza di circa 120 opere in stile modernista, fra cui le più note opere di Gaudí come Casa Batlló, Casa Milà (La Pedrera), la Sagrada Família, il Parc Güell, il Palau Güell, la Casa Vicens e la Colonia Güell poco fuori Barcellona, oppure il Palau de la Música Catalana e l’Hospital de Sant Pau di Domènech i Montaner, o ancora l’Arco di Trionfo, il Parc de la Ciutadella, Plaça Reial e molti altri siti d’interesse.

Palau de la Musica Catalana, Barcelona, Catalonia, Spain © 2017

Palau de la Música Catalana, Barcelona, Catalonia, Spain © 2017

Visitarli tutti richiederebbe parecchi giorni e molti turisti si trovano quindi di fronte alla necessità di dover personalizzare il proprio itinerario selezionando soltanto i siti di maggior interesse. Avendo a disposizione una singola giornata, il mio consiglio è quello di concentrare gli sforzi su quello che probabilmente è il più classico degli itinerari modernisti, comprendente in particolare gli edifici più famosi di Antoni Gaudí che sono situati in una zona piuttosto circoscritta della città e quindi raggiungibili facilmente a piedi. Sto parlando di Casa Batlló, Casa Milà, la Sagrada Família e il Parc Güell.


Il mio photowalk sulle tracce di Gaudí

Questo photowalk si è svolto ad Agosto 2017, durante la mia ultima vacanza a Barcellona, città che avevo già avuto modo di visitare in passato quando però ancora il mio interesse per la fotografia era poco più che un hobby e non era ancora sfociato in una vera e propria attività professionale. Sono tornato quindi a Barcellona con “gli occhi del microstocker” e una attrezzatura fotografica molto più adatta a catturare al meglio tutti gli incredibili stimoli visivi che questa città sa regalare, pronto a realizzare un gran numero di immagini per arricchire il mio portfolio di lavori online. Ho dedicato un’intera giornata all’esplorazione degli edifici più noti di Gaudí, dividendo la mattina fra Casa Batlló e Casa Milà su Passeig de Gràcia nel quartiere dell’Eixample e proseguendo nel pomeriggio con la Sagrada Família e il Parc Güell, sfruttando tutte le ore di sole che il mese di agosto fortunatamente regala. Una piccola curiosità: alcuni luoghi di questo photowalk, in particolare Casa Milà e la Sagrada Família, appaiono come location nel bestseller “Origin” di Dan Brown pubblicato ad Ottobre 2017. C’è quindi da aspettarsi che la popolarità di questi luoghi, peraltro già straordinariamente famosi, crescerà ulteriormente col prevedibile successo editoriale del libro e la più che probabile trasposizione cinematografica di Ron Howard con Tom Hanks ancora una volta protagonista nei panni del professor Robert Langdon.


Gaudí e gli aspetti legali nel Microstock

Bisogna fare una doverosa premessa: l’architettura modernista e in particolare i capolavori di Gaudí sono un argomento piuttosto delicato quando si parla di fotografia stock. E’ una di quelle cosiddette “aree grigie” in cui è difficile avere riferimenti precisi e univoci da seguire per non correre il rischio di incappare in problemi di natura legale e di architettura protetta. Prima di effettuare la submission delle immagini realizzate in questi luoghi è bene informarsi su ciò che è possibile mettere in vendita con licenza commerciale, cosa invece richieda necessariamente una licenza editoriale (e un format di descrizione specifico) o infine quali soggetti non siano accettabili ne’ con licenza commerciale ne’ con quella editoriale. Facendo una semplice ricerca degli edifici di Gaudí nei motori delle agenzie microstock più importanti si hanno risultati piuttosto controversi e disorientanti: alcuni edifici (addirittura gli interni) sono presenti con licenza commerciale su alcune agenzie mentre su altre non sono presenti affatto, mentre altri edifici sono presenti solo con licenza editoriale e solo su alcune agenzie. Viene da pensare che ogni agenzia gestisca in maniera differente questo tipo di contenuti, pertanto nel dubbio si potrebbe essere tentati di inviare in submission tutte le proprie immagini sui lavori di Gaudí indiscriminatamente, lasciando alle singole agenzie l’onere di approvare o rifiutare i files secondo le proprie specifiche linee guida. Ma c’è da considerare la più che probabile ipotesi che i revisori di alcune agenzie approvino per errore contenuti che andrebbero invece respinti per motivi legali. A quel punto il rischio è tutto in capo al contributor, perché notoriamente le agenzie microstock non tutelano in alcuno modo gli autori da possibili dispute legali inerenti ai propri files. Ne vale la pena? Sicuramente no. Cosa fare quindi? Fortunatamente le specifiche restrizioni legali sull’architettura di Gaudí sono presenti nell’elenco non esaustivo fornito da Shutterstock disponibile a questo link: https://goo.gl/YL6SJY. Essendo Shutterstock la principale agenzia microstock al mondo, credo che sia attendibile prendere come riferimento le sue linee guida su questo argomento. Per la cronaca anche Adobe Stock (Fotolia) cita esplicitamente Gaudí nel suo elenco di restrizioni (https://goo.gl/YtBPUV), ma lo fa in modo molto meno dettagliato rispetto a Shutterstock, limitandosi a dichiarare tutti gli “edifici di Gaudí” senza distinzione di sorta come non accettabili con licenza commerciale (l’unica peraltro disponibile in Fotolia, che notoriamente non gestisce contenuti editoriali). Riassumendo quindi le indicazioni di Shutterstock sulle limitazioni legali relative agli edifici di Gaudí, con distinzione fra riprese in interno o all’esterno degli edifici:

Casa Batlló Interni NO
Esterni NO
Casa Milà / La Pedrera Interni NO
Esterni SI, solo editoriale NO*
Sagrada Família Interni NO
Esterni SI, solo editoriale
Parc Güell SI, sia commerciale che editoriale

*Aggiornamento (15/12/2017): Shutterstock mi ha appena scritto un’e-mail con le loro scuse per aver disattivato tutte le mie immagini con l’esterno di Casa Milà, nonostante le avessi presentate come editoriali, secondo le loro linee guida. Dicono che non accettano più immagini per Casa Milà, né sotto licenze commerciali ne’ editoriali, così come già avviene per Casa Batlló. Dicono che aggiorneranno presto le loro linee guida.

Per maggiori approfondimenti sugli aspetti legali nel microstock, ti consiglio di leggere il mio articolo su questo importante argomento.


Orientamento

Il photowalk si è svolto interamente nei 2 quartieri adiacenti di Eixample e Gràcia, in pieno centro di Barcellona. Si parte da Plaça de Catalunya, a due passi dalla Rambla e cuore nevralgico di tutti i collegamenti cittadini e si raggiunge con una breve camminata il magnifico Paseo de Gracia (in catalano Passeig de Gràcia), il più bello ed elegante fra i viali della capitale catalana, ricco di meravigliose residenze private ed alberghi di lusso: notevole ad esempio Casa Fuster, edificio modernista creato da Lluís Domènech i Montaner in cui ho avuto occasione di soggiornare durante un mio precedente viaggio a Barcellona nel 2006. Il Passeig de Gràcia è anche una celebre via dello shopping con le firme internazionali più prestigiose e sono innumerevoli gli edifici di interesse e in stile modernista che si incontrano risalendolo in direzione nord, a cominciare da Casa Batlló, probabilmente la più celebre residenza privata realizzata da Gaudí. Proseguendo sul viale, a circa 4 isolati di distanza, si trova la famosa Casa Milà, anche conosciuta come La Pedrera. Da qui, con una passeggiata di circa 20 minuti lungo Carrer de Provenca attraversando anche la Avinguda Diagonal, una delle strade più grandi di Barcellona, si giunge alla Sagrada Família, capolavoro ancora incompiuto di Gaudí e simbolo autentico di Barcellona. L’ultima tappa del photowalk è il Parc Güell, situato nel quartiere Gràcia e posto a circa mezz’ora di cammino dalla Sagrada Família: è preferibile compiere questo tragitto con un mezzo di trasporto, visto che l’ultimo tratto fino al Parc Güell è in discreta salita.


Casa Batlló

Casa Batlló è stata costruita in 2 anni, fra il 1904 e il 1906 ad opera di Gaudí su commissione del ricco industriale Josep Batlló da cui la residenza prende il nome, ed è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2005. Dalla fine del ‘900 è stata aperta al pubblico ed è attualmente uno dei musei più visitati in assoluto di Barcellona. Come detto in precedenza, secondo Shutterstock la Casa Batlló è un soggetto di architettura protetta per il quale non è possibile accettare per la vendita immagini o video ne’ con licenza commerciale ne’ con quella editoriale. Sembrerebbe pertanto perfettamente inutile visitarla con l’obiettivo di realizzare immagini per il microstock. Si tratta però di una fra le più importanti attrazioni di Barcellona e fare un viaggio nella capitale catalana senza vedere Casa Batlló significa perdersi un’esperienza indimenticabile.

Qui di seguito una serie di immagini ottenute cercando “casa batllo” su Shutterstock, evidentemente approvate nonostante le linee guida non lo prevederebbero (ci sono comunque oltre 800 occorrenze fra i risultati di ricerca…):

Anche su 123RF facendo la stessa ricerca si ottengono parecchi risultati a riguardo. Nel caso di questa agenzia però le immagini di Casa Batlló, sia interne che esterne, vengono accettate con licenza editoriale:

Inoltre, anche volendo interpretare in maniera rigida le linee guida di Shutterstock, non è del tutto vero che non sia possibile comunque portarsi a casa qualche immagine commercialmente valida, in quanto l’eccezionale posizione di Casa Batlló sul Passeig de Gràcia permette di avere a disposizione suggestive inquadrature di questo incredibile viale simbolo di un intero movimento artistico. Qui di seguito 3 mie immagini di Passeig de Gràcia in vendita su Shutterstock:


Casa Milà – La Pedrera

Così come Casa Batlló, anche Casa Milà è stata costruita da Gaudí su commissione di un ricco uomo d’affari (Pere Milà i Camps) ed è stata completata nel 1912. Si trova su Passeig de Gràcia a pochi isolati da Casa Batlló, da cui è possibile raggiungerla con una breve passeggiata di 10 minuti. Ha un aspetto esterno molto imponente, grazie alla presenza di 3 facciate principali, di cui una ad angolo fra Passeig de Gràcia e Carrer de Provenca. La caratteristica più evidente dell’edificio è la presenza di suggestive forme ondulate su pietra grezza, che fanno pensare a una forma scolpita dalla forza erosiva del vento e del mare.

Proprio questa plasticità delle forme ha ispirato il soprannome di questo edificio, dai catalani chiamato “La Pedrera”, ossia cava di pietra. Molto interessanti anche gli interni di Casa Milà, sebbene molto più “normali” rispetto agli interni da fiaba di Casa Batlló.

La visita dell’interno di Casa Milà però è l’unico modo per accedere all’incredibile tetto, un vero e proprio museo a cielo aperto, con passaggi sfalsati, nicchie e camini concepiti come complessi scultorei di grande effetto. Proprio sul tetto di Casa Milà è ambientata una delle scene più adrenaliniche del romanzo Origin di Dan Brown, con una sparatoria fra le sculture e una rocambolesca fuga in elicottero. Following Gaudí's tracks in Barcelona 39In particolare le caratteristiche ciminiere a forma di sentinelle con l’elmetto, denominate “spaventa streghe”, sono uno dei simboli più iconici di Casa Milà e di tutta Barcellona. Pare che perfino George Lucas sia rimasto talmente colpito da queste sculture da prenderle a modello (ed in effetti la somiglianza è notevole) per le unità d’assalto d’élite dell’Esercito imperiale di Palpatine, nella leggendaria saga fantascientifica di Guerre Stellari.


La Sagrada Família

Nella lingua catalana, il nome completo di questo edificio è Temple Expiatori de la Sagrada Família. Si tratta senza dubbio del principale simbolo di Barcellona, al pari del Colosseo per Roma e della Tour Eiffel per Parigi, nonché del monumento di gran lunga più visitato in tutta la Spagna. Gaudí ha lavorato alla realizzazione di quest’opera a partire dal 1886 per circa 40 anni, di cui i suoi ultimi 15 in via esclusiva e fino alla sua tragica morte avvenuta nel 1926 proprio nei pressi della basilica. Sulle tracce di Gaudí a BarcellonaE’ impressionante sapere che un edificio così famoso e importante, riconosciuto patrimonio dell’UNESCO nel 1984 e consacrato nel 2010 come basilica minore da Papa Benedetto XVI sia in realtà un’opera ancora in larga parte incompiuta. Basti pensare che ancora nel 2017 risultano completate soltanto le 2 facciate laterali della chiesa, mentre la facciata principale (detta Facciata della Gloria) è ancora ben lontana dall’essere realizzata. Inoltre, soltanto 8 delle 18 torri previste sono attualmente visibili e la torre principale (Torre di Gesù) che sorgerà al centro della chiesa sarà alta 172,5 metri, quasi il doppio rispetto alle torri attualmente completate. Tutto ciò significa che l’immagine che siamo abituati a vedere della Sagrada Família è da considerarsi assolutamente temporanea e l’aspetto complessivo dell’edificio è destinato a cambiare sostanzialmente man mano che la costruzione verrà ultimata. Le previsioni ipotizzano la data di completamento nel 2026, a 144 anni dalla posa della prima pietra e a 100 anni esatti dalla morte di Gaudí, ma poiché i lavori procedono soltanto grazie a donazioni private piuttosto discontinue (nonché ai proventi dei costosissimi biglietti d’ingresso richiesti ai visitatori), sembra molto probabile che per concludere il progetto saranno necessari altri anni, spostando la data di inaugurazione in avanti ben oltre il 2030.


Facciata della Natività

È la più antica delle facciate della Sagrada Família, l’unica che Gaudí ha potuto vedere quasi finita prima di morire, essendo stata completata nel 1930. Come dice il nome, la facciata è dedicata alla nascita di Gesù e pertanto tutte le sculture e gli elementi architettonici che la caratterizzano sono pervasi da uno spirito gioioso e inneggiante alla vita. Notevoli i 3 portali riccamente decorati e l’abbondanza di simboli e altri elementi di interesse.


Facciata della Passione

Completamente opposto è lo spirito dietro la realizzazione della Facciata della Passione, dedicata per l’appunto alla Passione di Cristo. Si tratta di una facciata molto austera e cupa, con poche decorazioni e con pilastri che ricordano ossa umane, tendini e muscoli, a simboleggiare la sofferenza di Gesù durante la crocifissione. Costruita fra il 1954 e il 1976 secondo i disegni lasciati da Gaudí, questa facciata restituisce in chi la guarda un senso di ansia e di oppressione che si rispecchia anche nei gruppi scultorei posti intorno ai portali.


Interni, Torri e dintorni della Sagrada Família

Gli interni della Sagrada Família – sebbene non utili dal punto di vista microstock visto che sono protetti da qualsiasi utilizzo sia commerciale che editoriale – sono altrettanto impressionanti e interessanti da visitare ed è assolutamente consigliabile usare almeno una audioguida e spendere minimo una mezz’ora per poter apprezzare pienamente tutti gli innumerevoli elementi di interesse. La visita alla Sagrada Família permette volendo anche la salita su una delle 2 torri visitabili (una per ciascuna facciata), da cui poter ammirare un incredibile panorama sul centro di Barcellona, anche se per la loro struttura le torri sono un po’ claustrofobiche avvicinandosi alla cima. Inoltre, ma ammetto che si tratta di una perplessità molto personale, guardare il panorama di Barcellona dalla cima della Sagrada Família significa avere un panorama della città in cui la Sagrada Família non c’è! E’ un po’ come guardare il panorama di Manhattan dalla cima dell’Empire State Building: molto meglio il panorama visto dalla cima del Rockefeller Center, da cui si può vedere “anche” l’Empire.

Ai lati del complesso architettonico della Sagrada Família sono presenti 2 piccoli parchi urbani. Quello rivolto verso ovest è detto Plaça de la Sagrada Família, mentre quello rivolto ad est, riconoscibile anche per la presenza di un piccolo laghetto, è chiamato Plaça de Gaudí. Il mio consiglio è di andarsi a posizionare in quest’ultimo parco per poter godere di una visuale privilegiata sulla facciata della natività, con tanto di riflessi sul pittoresco laghetto centrale.


Parc Güell

Questo incredibile parco delle meraviglie si trova nella parte alta del quartiere Gràcia, ai piedi della montagna del Carmel. Fu progettato da Gaudí su commissione del suo amico e mecenate Eusebi Güell, ricco imprenditore e politico catalano di fine ottocento. Il modo più pratico per arrivare al Parc Güell dalla Sagrada Família è prendere un autobus fino alla Travessera de Dalt e risalire a piedi Carrer de Larrard fino al parco. Fra l’altro, proprio su Carrer de Larrard è presente un piccolo museo chiamato Gaudí Experiencìa (con ingresso gratuito per i possessori della tessera Barcelona Pass) che, avendo una ventina di minuti a disposizione, consente di fare una sosta per vedere un breve spettacolo in 4D sui principali capolavori di Gaudí.

Il Parco è diviso sostanzialmente in 2 zone: una zona libera, per la quale non è richiesto alcun biglietto di accesso, e una zona monumentale, per la quale non solo è necessario pagare il biglietto ma è fortemente consigliata anche la prenotazione online con qualche giorno di anticipo: gli accessi alla zona monumentale sono infatti a numero chiuso e in base ad orario prestabilito. C’è un minimo di tolleranza per il ritardo, ma è meglio essere puntuali per non rischiare di perdere il biglietto acquistato o dover fare lunghe file per entrare.


I padiglioni di ingresso

Arrivando in cima a Carrer de Larrard è impossibile non notare i 2 bizzarri padiglioni che segnano l’ingresso principale del parco: si tratta di 2 edifici pensati in origine da Gaudí rispettivamente come sala d’attesa per i visitatori e alloggio del guardiano del parco. Per la loro forma e decorazione, sembrano casette di marzapane uscite fuori da una fiaba.


La scalinata e El Drac

Oltrepassato l’ingresso principale ci si trova davanti una spettacolare scalinata disposta su due rampe che conduce ai padiglioni superiori. Proprio al centro della scalinata si trova l’elemento più iconico del parco, nonché uno dei più famosi simboli di Barcellona e del lavoro di Gaudí: una statua di salamandra (detta anche “El Drac” in catalano) ricoperta da un mosaico multicolore in stile trencadís, elemento architettonico ricorrente di molti decori del Parc Güell.


Sala delle Cento Colonne e Terrazza Panoramica

In cima alla scalinata della salamandra, si trova la sala ipostila, detta anche “sala delle cento colonne”, un ampio spazio coperto sorretto da colonne doriche e impreziosito da mosaici di forma circolare sul soffitto.

Esattamente al di sopra della sala si trova la terrazza principale del parco, uno dei punti panoramici più belli di tutta Barcellona. Si tratta di un ampio piazzale sterrato, denominato Plaça de la Natura, il cui perimetro è costituito dalla celebre panchina-balaustra dalla forma ondulata e ricoperta di mosaici in stile trencadís.

La terrazza è sempre molto affollata (un po’ come la terrazza del Pincio di Villa Borghese a Roma) ed è molto difficile riuscire a realizzare una immagine ampia che includa la panchina senza turisti che entrino nell’inquadratura. Gli amanti della fotografia panoramica però godranno in questo punto di una visuale privilegiata del centro di Barcellona con il mare sullo sfondo, in un tripudio cromatico fra i più celebri al mondo.


Il viadotto in pietra

Discendendo dalla terrazza sul versante ovest del parco si arriva facilmente allo spettacolare viadotto in pietra, progettato da Gaudí al fine di minimizzare l’intrusione della strada nel paesaggio naturale del parco. I pilastri del viadotto hanno infatti la forma e il colore di tronchi d’albero e incorniciano uno dei più scenici passaggi pedonali al mondo.


Seguendo il passaggio pedonale in discesa si torna al piazzale d’ingresso, ai piedi della scalinata principale, non senza un’ultima occasione per ammirare la perfetta integrazione delle strutture architettoniche nell’armonia naturale del parco e il genio assoluto di Antoni Gaudí che le ha concepite. Proprio per questa sua atmosfera fiabesca, il Parc Güell è stato spesso scelto come location per un gran numero di film, fra cui ad esempio “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen del 2008.

 


In conclusione, come di consueto, la mappa con la geolocalizzazione delle mie immagini mostrate in questo articolo. Il photowalk si è svolto fra le 10 di mattina e le 8 di sera, con una pausa di circa 2 ore per un ottimo pranzo a base di tapas su Passeig de Gràcia.



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Esperto di marketing e comunicazione in una grande azienda del largo consumo italiano, viaggiatore per vocazione, fotografo appassionato, contributor presso le maggiori agenzie microstock internazionali, creatore di Marcor$tock, il blog sul mondo del Microstock e della Fotografia Digitale.